TikTok e la sua influenza nel mercato musicale

Quando la musica diventa virale

Benvenuti in Apogeo Magazine la rubrica di Apogeo Records dedicata alle novità del mondo della musica e dell'industria musicale. Apogeo Magazine ha come obbiettivo quello di offrire una visione ampia ed articolata dell'attuale panorama musicale, offrendo consigli ed attività di supporto a musicisti e addetti del settore. Sarà lo spazio ideale anche per conoscere  meglio le nostre attività.

Abbiamo deciso di dedicare il primo numero della rubrica a TikTok, il social cinese che spopola tra i giovani e che a poco a poco sta acquisendo sempre più importanza nelle dinamiche del mercato discografico.

Concepito nel 2014 con il nome di musical.ly, l’odierno TikTok nacque inizialmente come social network a scopi educativi per imparare e insegnare. I propositi didattici naufragarono subito e i suoi creatori, Alex Zhu e Luyu Yang riformularono l'offerta con un app per creare brevi video, da 15 fino a 60 secondi.

Il funzionamento è molto semplice. L’app permette di creare questi video in lip-sync, la sincronizzazione labiale, per poter interpretare e ballare le proprie canzoni preferite, ma anche recitare gag e sketch comici. Queste funzioni sono poi correlate di tantissimi filtri e possibilità di personalizzazione. Il layout è minimale con i video che occupano tutto lo schermo dei cellulare, offrendo così una sensazione di scrolling eterno.

In pochi anni l’app cinese ha conquistato un vasto pubblico di giovanissimi, adolescenti per lo più, ma sta riscuotendo anche un certo successo tra gli adulti (ci sono anche dei politici, per esempio). La classifica di App Annie riporta che TikTok è stata la quarta app più scaricata su sistemi Android e iOS nel 2019. Dietro soltanto Facebook Messenger, Facebook e Whatsapp.

Tik Tok e l’industria musicale

Vero e proprio fenomeno culturale, TikTok sta influenzando anche il mercato musicale. Un esempio emblematico è  rapper Lil Nas X un giovane memer di Twitter, sconosciuto come rapper fino al dicembre del 2018, a quando una sua “Yehaaw Challenge”, una sfida a trasformarsi in cowboy sotto le note del brano Old Town Road, divenne virale proprio su TikTok.

Il brano non fu neanche composto da lui, che lo acquistò per 30 dollari su internet da un produttore olandese di 19 anni, YoungKio. Il connubio vincente tra musica e meme, questo ibrido tra rap/country a limite tra parodia e no-sense gli valse grande popolarità, un contratto con la Columbia Records e un remix di Old Town Road con la star della musica country americana Billy Ray Cyrus (padre di Miley Cyrus). Il brano è rimasto al primo posto della classifica di Billboard Hot 100 per 19 settimane, record attualmente in vigore.

Oltre a Lil Nas X, un altro esempio di come TikTok stia acquistando sempre più importanza nelle scelte degli artisti è il video di Toosie Slide di Drake. Lui non è di certo nuovo a questo tipo di scelte, ricordate Hotline Bling? Ma Toosie Slide altro non sembra che un incentivo a ballare il singolo su TikTok.

Altri casi di artisti che hanno giovato in termini di classifica della viralità su TikTok sono sicuramente Roddy Rich con The Box e Doja Cat  Say So, rispettivamente al primo e sesto posto della Top 500 Most Popular Songs 2020 di Spotify.

In futuro TikTok potrebbe acquistare sempre più importanza come canale di distribuzione per il mercato musicale, in particolar modo per la musica pop prodotta dalla grandi major. Oltre che in termini di classifica, potrebbe avere influenza a livello musicale e stilistico, promuovendo una ancora maggior ricerca dell’orecchiabilità e della ‘ballabilità’.

Controversie di TikTok

Balletti, divertimento e gag ma l’app cinese ha suscitato anche molte preoccupazioni e dubbi. Come quelli sollevati dalla Presidente del Garante della Privacy Antonella Soro che lo scorso gennaio ha richiesto maggior controllo al Comitato europeo per la protezione dei dati personali sull’utilizzo dei dati sensibili da parte di TikTok. Dure poi le parole usate dal collettivo di hacker Anonymous su Twitter che ha definito l'app uno strumento di spionaggio del governo cinese. Non diverse le esternazioni anche di Donald Trump che ha valutato l’app un possibile pericolo per la sicurezza nazionale.