Su Spotify è in arrivo la funzione karaoke

La piattaforma svedese starebbe lavorando a questa novità in segreto

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La notizia è arrivata lo scorso 7 settembre, quando la giovanissima blogger Jane Machung Wong, già nota per i suoi tanti scoop in anteprima sulle più importanti aziende della Silicon Valley, ha pubblicato su Twitter l'immagine che mostra chiaramente le intenzioni della piattaforma svedese. La Wong non ha esitato a sbilanciarsi e ha affermato chiaramente che «Spotify sta lavorando alla modalità karaoke». L’immagine postata sembrerebbe infatti confermare le sue parole e mostrare quella che si presume essere la futura modalità karaoke di Spotify. Nel suo tweet si vede, infatti, una parte di testo di Never gonna give you up di Rick Astley e una serie di elementi come il simbolo del microfono in basso a sinistra i simboli di due altoparlanti “More vocal” e “Less vocal” che sembrerebbero appunto suggerire la regolabilità dei livelli di voce. Come d’altronde afferma la blogger: «il livello vocale è regolabile».

L’indiscrezione ha immediatamente fatto il giro del web ma non ha ancora trovato conferme ufficiali da parte dell’azienda e né sono state rilasciare dichiarazioni in merito da parte di Daniel Ek, fondatore e CEO della piattaforma. Non sarebbe comunque la prima mossa dell’azienda svedese in questa direzione. Già dallo scorso giugno, infatti, Spotify ha attivato il servizio di real-time lyrics in 26 paesi tra il Sudamerica, l’Asia e i Caraibi. È certo, comunque, che il karaoke sarebbe qualcosa di più complesso.

Tramite un informatore interno rimasto anonimo, il portale Music Business Worldwide ha però pubblicato il documento (che potete trovare qui) di un brevetto rilasciato a Spotify l’8 settembre riguardante «Methods and system for overlaying and playback of audio data received from distinct sources» (Metodi e sistemi per la sovrapposizione e la riproduzione di dati audio ricevuti da diverse sorgenti). Un documento che sembra confermare lo scoop di Jane Machung Wong. A pagina 10, al paragrafo “background”, c’è inoltre un passaggio che sembra essere un riferimento ancora più esplicito ad un karaoke: «Users may, for example, wish to overlay a music track with their own vocals by singing into a microphone as the music plays». (Gli utenti potrebbero, per esempio, sovrapporre la propria voce a una traccia musicale, cantando in un microfono durante la riproduzione della musica).

Perché Spotify vorrebbe lanciare il suo servizio  di karaoke?

Dato che non esistono ancora conferme a riguardo - anche se sembra di essere davanti a un segreto di Pulcinella - è difficile rispondere a questa domanda. È logico pensare ad un tentativo di Spotify di emulare nel mondo occidentale l’app cinese di karaoke WeSing operativa, oltre che in Cina, in Malesia, Thailandia, Indonesia e Filippine. Di proprietà di Tencent, WeSing è l’app regina del karaoke nel mercato asiatico con oltre 10 milioni di registrazioni al giorno. Il giornalista musicale Fabrizio Galassi ha visto in questo possibile approdo di Spotify nel mondo del karaoke, un altro episodio delle tensioni in atto tra Stati Uniti e Cina, ma non ha fornito al riguardo spiegazioni precise. Secondo lui, Spotify si lancerebbe in questo mercato proprio per fare concorrenza all’azienda cinese, mossa da precisi interessi economici e geopolitici.

Ad ora, però, non vi sono elementi che possono confermare questa ipotesi. Spotify è quotata alla Borsa di New York con delle sedi nella stessa città, ma rimane un’azienda svedese con la sua sede principale a Stoccolma in Svezia. Sembrerebbe dunque estranea a certe influenze della politica americana e alle sue beghe con TikTok ma interessata più che altro a investire in un mercato dalle grandi potenzialità, ancora non molto sviluppato in Occidente. Emulando Tencent, più che sfidarla. Anche perché i rapporti tra le due aziende non dovrebbero essere conflittuali: ognuna possiede delle quote associative dell’altra. L’impressione è quindi che entrambe siano interessate a spartirsi il mercato più che a farsi la guerra.

Per ora, però, per quanto appaia imminente, siamo ancora nel campo delle ipotesi. Toccherà aspettare l’evolversi della situazione per capire come funzionerà questo karaoke e conoscere le risposte a tante domande: sarà una funzione inclusa nell’abbonamento? E se non dovesse essere inclusa nell’abbonamento, che costo avrà? Riuscirà davvero ad imporsi come WeSing occidentale?
Per queste ed altre domande ancora, saremo qui per tenervi aggiornati.