Una buona notizia per una delle categorie più colpite dalla crisi causata dalla pandemia
Qualche settimana fa abbiamo raccontato dell’incremento di vendita dei vinili che affascinano sempre più non solo gli appassionati di musica ma anche gli artisti stessi. È di qualche giorno una buona notizia per i rivenditori di dischi. Ebbene, meglio tardi che mai, sono pronti i ristori anche per loro.
Il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha così annunciato che sono stati stanziati 2,5 milioni per il 2021 dichiarando “Gli esercizi commerciali che vendono dischi appartengono al mondo della cultura e, come tali, è doveroso aiutarli e sostenerli nella momento della ripartenza”.

Chi potrà accedervi?
Per poter presentare domanda gli esercenti dovranno:
- essere attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di dischi in esercizi specializzati con codice ATECO 47.63;
- avere sede legale in Italia; avere nel corso dell’esercizio 2019 ricavi derivanti da cessione di dischi pari ad almeno il 50% dei ricavi complessivamente dichiarati; essere iscritti in apposito registro presso la Questura territorialmente competente ai sensi dell’articolo 75 bis del T.U.L.P.S. R.D. n. 773/1931;
- essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali.
Entro dieci giorni dalla data di registrazione, la Direzione generale Spettacolo pubblicherà sul sito del MiC, un avviso con le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di contributo, per le verifiche documentali e l’assegnazione dei contributi. La Direzione generale Spettacolo provvederà al riparto delle risorse tra i beneficiari ammessi al contributo in misura proporzionale al calo degli introiti derivanti dalla vendita di dischi nel periodo dal 1° marzo 2020 al 31 dicembre 2020 rispetto al periodo 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2019.

Ma cosa ne pensano i diretti interessati? Tattoo Records è un punto di riferimento per gli appassionati di musica di Napoli, un negozio che è un luogo di incontro dove si possono trovare delle vere rarità, situato nella centralissima Piazzetta Nilo. "I ristori - hanno commentato - sono una vera e propria elemosina e per giunta sono arrivati dopo un anno quasi di chiusura".
Soddisfazione per il provvedimento è stata espressa invece dal CEO della FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana Enzo Mazza. Più volte Mazza aveva richiesto un supporto per i negozi di dischi che, a differenze ad esempio delle librerie, sono rimasti chiusi.
Un intervento, dunque, del Ministro Franceschini che non lascia soddisfatti tutti. O meglio, avrebbe potuto stanziare i ristori prima e sicuramente riservare un fondo maggiore. Ancora una volta, dispiace dirlo, la Cultura non ha avuto il giusto riconoscimento.